LA TEMPRA DI MUCCIA ASSUNTA, LA “DONNA IN COSTUME D’EPOCA”
“Mena me', n’n chiagn, ca tenemm che fa... mò ve’ Natal... mò ve’ Pasqua…”. La frase che descrive meglio Maria Assunta Di Giovanni e il modo in cui è stata al mondo è in un dialetto senza fronzoli, con una punta di sarcasmo e un’abbondante spruzzata di ottimismo. Donna di grande fatica e mai doma, consolava con queste parole chi vedeva triste, pensando ai giorni felici e al lavoro necessario per festeggiarli adeguatamente.
Personaggio di altra epoca e antica saggezza la signora Assunta, detta “Muccia”, perché così ci si riferisce affettuosamente alla nonna (cioè la “mammuccia”) nacque a Macchia d’Isernia il giorno dell’assunzione di Maria del 1882 (15 agosto) e lo ha sempre spiegato così: “Sono nata quando passava la processione”. Secca, chiara, efficace. Era analfabeta, frequentò la scuola un giorno solo e poi non ci tornò più. Aveva una maestra strabica, lei lo disse alla sua compagna di banco che a sua volta lo urlò alla maestra: “Maestra, maestra, Assunta dice che hai gli occhi storti!”. Prima ancora che la maestra potesse avere il tempo di rispondere, Assunta scappò via per la paura della sua reazione e per la vergogna non ci mise più piede. Si sposò nel 1902. Da adulta iniziava sempre la sua giornata con un bel cicchetto di anice appena alzata, rimedio istantaneo al freddo, fonte di energia subito disponibile e probabile elisir di lunga vita, come vedremo poi.
Donna di cucina e di casa, preparava la cagliata con il latte appena munto (“cuott ngul”) e metteva su una pignata di fagioli. Amava fare passeggiate con la sua nipotina all’aria fina, su a Santa Maria, portandosi la “mappata”: pane e formaggio, salsiccia o prosciutto, spesso intonava la filastrocca di Prdsnella (“Prdsnella prdsnella, chiù t fa rossa e chiù t fa bella…). Ha raccontato sua nipote Assunta che quando era bambina, e sua mamma doveva allontanarsi, restava con Muccia, che la coinvolgeva in piccoli incarichi domestici, come dare da mangiare alle galline, prima che scendesse il sole. All’epoca però non si usava molto l'orologio nelle case, o forse Assunta era ancora troppo piccola per saperlo leggere, così sua mamma le raccomandava di osservare l'ombra dicendole: “Quando il sole arriva qua, tu vai a dare da mangiare alle galline”. Puntualmente, quando la piccola Assunta vedeva l'ombra aumentare fino a quel punto, iniziava ad agitarsi per assolvere al suo compito, ma la nonna la tratteneva e, dietro le sue insistenze ad andare, rispondeva: “Lassa sta, nn t' preoccupa', tant le jalline nn parln!” (Lascia stare, non preoccuparti, tanto le galline non sanno parlare, quindi non possono lamentarsi con tua mamma se le faremo mangiare più tardi!). Era una donna molto positiva, Muccia, nonostante avesse avuto un grave lutto con la perdita di sua figlia, morta di parto, e quella del marito, nel 1940. Da allora portò il lutto a vita, togliendoselo eccezionalmente solo un giorno: quando Dino Siravo, sindaco di Macchia, le chiese di indossare quell’abito giallo che aveva riposto nella sua cassapanca, l’abito del suo matrimonio (con Carmine Martino), per poterla immortalare in una foto, che ancora oggi è la foto della “Donna in costume d’epoca”.
Aveva una tempra invidiabile e quando succedeva qualcosa agli altri li incoraggiava a pensare a cose positive, perché la vita deve andare avanti. Diceva: “Mena me', n’n chiagn, ca tenemm che fa... mò ve’ Natal... mò ve’ Pasqua…”. (Coraggio, non piangerre perché dobbiamo darci da fare: arriva Natale (o Pasqua) e dobbiamo preparare tante cose belle). Amava fare il torrone (o croccante) tritando le noci sulla pietra e facendovi colare sopra lo zucchero sciolto in una padella.
Molto legata ai suoi figli. Soprattutto Vincenzo. Soffriva molto per il distacco, quando lui andò a vivere per un periodo a Roma. Diceva continuamente a chiunque le capitasse: “Piglia la corriera e va’ a Roma, appena cal addumanna s’ann vist Vincenz mj”. (Prendi il pullman, vai a Roma e appena scendi chiedi se hanno visto Vincenzo mio).
Maria Assunta Di Giovanni, detta Muccia, se n’è andata in un giorno di luglio del 1974. Aveva 92 anni. |
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DINO SIRAVO: LA SAGGEZZA E L’IMPEGNO CIVICO DI UN UOMO “GIUSTO”
Il suo nome era Giusto, ma tutti lo hanno sempre chiamato in un altro modo. Professore, Sindaco, Presidente, figura imponente e poliedrica, saggia e lungimirante, Dino Siravo è stato per Macchia d’Isernia un vero e proprio mentore. Nato in paese nel marzo del 1939, qui trascorre la sua infanzia, con la serenità e la spensieratezza dei bambini circondati dall’affetto della comunità, nonostante le difficoltà della guerra e dell’immediato dopoguerra. I problemi vengono mitigati dal senso di solidarietà e di collaborazione tra i cittadini, amici che poi faranno parte del suo bagaglio culturale ed umano. Tra questi Dino ha sempre ricordato e sempre ricorderà Aldo Rizzello, Arturo Beltrante, Nino e Mario Tullio, Vittorio Stasi, Franco Cembalo, Clemente Mainardi, Mario Daziani insieme all’amato fratello Viero.
A scuola va a Venafro, prende il diploma magistrale e diventa insegnante, prima a Napoli e poi ad Afragola. Nel 1971 si laurea in Pedagogia e inizia ad insegnare nelle scuole medie della Provincia di Isernia, dove sia alunni che colleghi lo ricordano per la sua capacità di ascolto e di intendere la vita scolastica e sociale. Insegna anche nella Macchia degli anni ‘70 dove instaura un bellissimo rapporto con tutti i ragazzi e le loro famiglie. A cavallo tra i ‘70 e gli ‘80 Dino Siravo è Sindaco di Macchia per 6 anni e diventa per il paese un riferimento politico importante, che si protrae anche negli anni successivi al suo mandato. Appassionato politico e convinto umanista, il suo unico e vero obiettivo rimane la comunità, il suo paese, l’importanza del servizio reso agli altri. Sotto il suo mandato vede la luce l’impianto di illuminazione del centro storico, viene piantato il tiglio tutt’ora presente in Piazza Elena, sono attivate una serie di attività imprenditoriali, in sinergia con il Consorzio Industriale Isernia-Venafro di cui ricopre il ruolo di vicepresidente, che offre impulso occupazionale al territorio di Macchia.
Tra le sue cariche c’è anche quella di Presidente del Lions Club di Isernia, Presidente della Comunità Montana Centro Pentria di Isernia per due legislature, Presidente della Cantina Cooperativa, con cui partecipa alla Fiera del Vinitaly di Verona del 1985, ricevendo la medaglia di Cangrande “per aver recato un determinante contributo allo sviluppo della viticoltura ed alla valorizzazione della enologia italiana”. A Macchia organizza manifestazioni di rilievo come la varie Mostre del Mercato del Vino Pentro e le estemporanee di pittura, mentre nel mondo dello sport è ideatore ed organizzatore di tante manifestazioni, come le gare di ciclo cross e di corsa nonché le giornate della gioventù all’interno del nostro campo sportivo.
Nel campo della Cultura promuove varie iniziative quali rappresentazioni teatrali in vernacolo, la manifestazione “La Favola Continua”, svolta nel Centro Storico del paese e volta alla riscoperta delle tradizioni culinarie di un tempo anticipando, nell’idea, la cultura dello Slow Food. Come Segretario dell’Istituto Molisano di Studi e Ricerche, impegna gli attori Edoardo Siravo e Vanessa Gravina nella declamazione di poesie nel Castello Baronale. Realizza, per le varie feste di agosto e di Natale a Macchia di Isernia, diversi concerti nella piazzette del borgo. Anche negli anni successivi al suo impegno diretto mantiene un forte ed indissolubile rapporto con Macchia, organizzando passeggiate sulle montagne, gite culturali ed eventi che diventano, nel corso degli anni, un vero e proprio appuntamento fisso.
Giusto Siravo, chiamato da tutti Dino, va via alla fine dell’ottobre del 2014, lasciando un’eredità sociale e culturale quasi irripetibile.
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Tipologia atto: |
Decreto del Sindaco n 29 del 7 dicembre 2021 (scarica documento) |
data di pubblicazione: |
23 dicembre 2021 |
data di entrata in vigore: |
23 dicembre 2021 |
oggetto: |
INTERVENTO DI RISTRUTTURAZIONE, MIGLIORAMENTO SISMICO ED EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DI EDIFICI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA COMUNE DI MACCHIA D'ISERNIA": NOMINA RUP |
documentazione approvata: |
Tipologia atto: |
Delibera di Giunta Comunale n. 64 del 23 dicembre 2021 (scarica documento) |
data di pubblicazione: |
23 dicembre 2021 |
data di entrata in vigore: |
23 dicembre 2021 |
oggetto: |
INTERVENTO DI RISTRUTTURAZIONE, MIGLIORAMENTO SISMICO ED EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DI EDIFICI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA. COMUNE DI MACCHIA D'ISERNIA: APPROVAZIONE STUDIO DI FATTIBILITA' |
documentazione approvata: |
Tipologia atto: |
Determina n 84 del 23 giugno 2022 (scarica documento) |
data di pubblicazione: |
23 giugno 2022 |
data di entrata in vigore: |
23 giugno 2022 |
oggetto: |
DETERMINA A CONTRARRE AFFIDAMENTO SERVIZI TECNICI (SIA) DI PROGETTAZIONE DEFINITIVA, ESECUTIVA E COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE, DIREZIONE LAVORI E COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE PER INTERVENTO DI RISTRUTTURAZIONE, MIGLIORAMENTO SISMICO ED EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DI EDIFICI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA – COMUNE DI MACCHIA D'ISERNIA. |
documentazione approvata: |
Lettera invito |
Offerta Economica |
Schema disciplinare |
Dichiarazioni |
Tipologia atto: |
Determina n 94 del 09 agosto 2022 (scarica documento) |
data di pubblicazione: |
09 agosto 2022 |
data di entrata in vigore: |
09 agosto 2022 |
oggetto: |
AFFIDAMENTO SERVIZI TECNICI (SIA) DI PROGETTAZIONE DEFINITIVA, ESECUTIVA E COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE, DIREZIONE LAVORI E COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE PER INTERVENTO DI RISTRUTTURAZIONE, MIGLIORAMENTO SISMICO ED EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DI EDIFICI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA – COMUNE DI MACCHIA D'ISERNIA. CUP: D78I21000710003 – CIG: 9292725742 |
documentazione approvata: |
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