UNA VITA CHE SEMBRAVA DONATA DALL’ALTO

 

 

Ci sono persone che nascono, vivono e muoiono dedicando se stessi agli altri. Vite al servizio dei più deboli, dei malati, degli indifesi, che sembrano quasi donate dall’alto. È il caso di Erminia Fuscellaro, nata a Macchia d’Isernia nell’agosto di 100 anni fa, ricordata da tutti semplicemente come “Zia Erminia”.

Una figura impressa con tenerezza nella memoria di tutti quelli che l’hanno conosciuta, una donna totalmente vocata alla fede, pervasa dalla spiritualità, sposata da giovane, mai diventata mamma, ma “madre” formativa di tanti suoi nipoti, soprattutto durante il difficile periodo della guerra. Aveva un bar a Roma, Zia Erminia, diventato nel tempo un famoso ritrovo di personaggi del mondo dello spettacolo, e la sua vita è sempre stata lavoro e preghiera. Ancora di più quando, dopo 50 anni di matrimonio, suo marito è venuto a mancare. In quel momento lei si è donata ancora di più agli altri, soprattutto ai bisognosi, ricoprendo anche il ruolo di presidente dell’Azione Cattolica per 20 anni.

È stata la prima suora laica del Molise, sposata e poi rimasta vedova. I problemi li ha sempre affrontati col sorriso, Zia Erminia, fino all’ultimo, fino al 30 luglio del 2015, quando se n’è andata, con quell’espressione dolce che non l’ha abbandonata mai.

 

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